Lithodora diffusa è un arbusto sempreverde, a portamento prostrato, dai meravigliosi fiori imbutiformi, a forma di stelle, di colore azzurro intenso, che ho provato ad abbinare a Felicia amelloides, piccolo arbusto sempreverde, che produce margherite di color azzurro chiaro.
Uso il mio giardino come laboratorio sperimentale per provare combinazioni di piante, verificare la capacità di attecchimento e capire come si comportano anche in contesti che non sono del tutto simili a quelli di origine della pianta.
Nel mio esperimento del mese di aprile ho deciso di accostare una Lithodora diffusa ad una Felicia amelloides, che avevo impiantato in aprile dello scorso anno.
La Lithodora diffusa è una pianta appartenente alla famiglia delle Boraginaceae e originaria delle regioni montuose del Mediterraneo e quindi adatta soprattutto a contesti rocciosi. Si presenta alta 15-30 cm, con foglie oblunghe appuntite e lanuginose verde scuro e fiori a forma di stella, di un azzurro intenso, quasi blu, che sbocciano in primavera, ad aprile, e continuano a fiorire fino all’estate. Cresce meglio in terreni ben drenati con un ph acido e preferisce posizioni soleggiate o di ombra parziale. Si adatta a climi temperati e può sopportare brevi periodi di siccità. Per la sua resistenza e la sua facilità di coltivazione si adatta a giardini a bassa manutenzione, poiché richiede poca acqua e una potatura leggera dopo la fioritura.
La sua capacità di sopravvivere in ambienti difficili la rende una scelta ecologica per progetti di ripristino di habitat naturali. Uno studio scientifico attesta che, dopo un incendio avvenuto nel febbraio del 1990 a Oviedo nella Spagna del nord, la Lithodora diffusa si era sviluppata con un maggiore livello di copertura rispetto al periodo precedente all’incendio. E’ una pianta quindi con un grande potenziale e di forte impatto visivo che merita tutta la nostra attenzione.
Parliamo adesso della Felicia amelloides, scelta da me come sua compagna di “viaggio”.
Questa affascinante pianta, dal nome decisamente femminile, appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è originaria dell’Africa meridionale. Assume un’altezza di 30-40 cm e ha foglie piccole e strette e produce fiori simili a piccole margherite di colore azzurro.
Si adatta a climi caldi e secchi e tollera bene il pieno sole. Essendo resistente alla siccità, può essere utilizzata in giardini a bassa manutenzione o, in generale, con risorse idriche ridotte.
Quando l’ho messa a dimora lo scorso anno, mi aspettavo che non sopravvivesse alla rigidità dell’inverno e all’umidità del clima milanese, perché viene spesso coltivata come annuale e deve essere messa al riparo dal freddo; con mia grande sorpresa invece è sopravvissuta all’inverno milanese ed è anche cresciuta. Adesso ha una fioritura rigogliosa.
La Felicia amelloides è una pianta che, a mio parere, cattura l’attenzione e si presta ad essere combinata con una molteplicità di piante, ottenendo così effetti cromatici per contrasto o per assonanza di colore. Le ho voluto affiancare la Lithodora diffusa, con la quale condivide in parte il periodo di fioritura, e l’accostamento sulle tonalità di azzurro sembra brillare nell’aiuola come un frammento di cielo. Riusciranno ad andare d’accordo? La Lithodora si adatterà ad un terreno non spiccatamente acido come quello del mio giardino? Lo scopriremo nelle prossime stagioni…
Stars or flowers? Lithodora diffusa and Felicia amelloides, a happy pairing in shades of blue
Lithodora diffusa is an evergreen shrub with a prostrate habit, boasting marvelous funnel-shaped flowers resembling stars, of intense blue color. I’ve attempted to pair it with Felicia amelloides, a small evergreen shrub that produces daisy-like flowers of light blue color.
I use my garden as an experimental laboratory to test plant combinations, assess their rooting capabilities, and understand how they behave even in environments that are not entirely similar to their native ones.
In my experiment of the month of April, I decided to pair a Lithodora diffusa with a Felicia amelloides, which I had planted in April of last year.
Lithodora diffusa belongs to the Boraginaceae family and is native to mountainous regions of the Mediterranean, thus best suited for rocky environments. It grows to about 15-30 cm in height, with pointed, dark green, woolly leaves and star-shaped flowers of intense blue, blooming from April into summer. It thrives in well-drained, acidic soil and prefers sunny to partially shaded positions. It adapts well to temperate climates and can withstand brief periods of drought. Due to its resilience and ease of cultivation, it suits low-maintenance gardens, requiring little water and light pruning after flowering.
Its ability to thrive in challenging environments makes it an ecological choice for habitat restoration projects. A scientific study found that after a fire in February 1990 in Oviedo, northern Spain, Lithodora diffusa had developed a higher level of coverage compared to the period before the fire. It’s a plant with great potential and strong visual impact deserving of our attention.
Now, let’s discuss Felicia amelloides, chosen by me as its “travel” companion.
This fascinating plant, with a decidedly feminine name, belongs to the Asteraceae family and is native to southern Africa. It reaches a height of 30-40 cm and has small, narrow leaves, producing flowers resembling tiny blue daisies.
It adapts well to warm and dry climates and thrives in full sun. Being drought-resistant, it can be used in low-maintenance gardens or in general with reduced water resources.
When I planted it last year, I expected it not to survive the harshness of Milan’s winter and the humidity of its climate, as it’s often cultivated as an annual and needs protection from cold; to my great surprise, however, it survived the Milanese winter and even thrived. Now it has a lush bloom.
Felicia amelloides is a plant that, in my opinion, captures attention and lends itself to being combined with a variety of plants, achieving chromatic effects through contrast or color harmony. I wanted to pair it with Lithodora diffusa, with which it partially shares the flowering period, and the combination of blue tones seems to shine in the flowerbed like a fragment of the sky. Will they get along? Will Lithodora adapt to a soil not distinctly acidic like that of my garden? We’ll find out in the coming seasons…
Fonti:
- The Royal Horticultural Society, L'enciclopedia di piante e fiori, Gribaudo, 2018
- Vera de la Fuente,M. L., 19950708285, Spanish, Journal article, (No. 143/144), Pirineos, (87–98), Regeneration of a Ulex europaeus aulagar following a fire in northern Spain.